È l’altra faccia della medaglia, quella dedicata ai visitatori ed ai frequentatori di musei ed istituzioni culturali: quella allegra, quella bella, quella divertente….tanto per intenderci!!!
a cura della redazione di Network Museum People!
Ne eravamo certi! Ci aspettavamo che qualcuno sollevasse la questione. Alcuni quando guardano “tanto” (definendosi, magari, accaniti lettori) si fermano al logo o a quello che può permettere loro una critica, soprattutto se un poco acida, se possibile velenosa. Il resto lo saltano a piè pari, perché hanno sempre così tante cose da fare. Perché spendere qualche minuto in più sulla segnalazione di un nuovo prodotto culturale, di una nuova proposta: troppo toglie alla vita di quei supereroi, che debbono salvare il pianeta entro venerdì sera, perché poi ci sono i bambini, il fine settimana, la partita al calcetto e la pettinatrice.
Ci liquidano con un “Ma è uguale all’altro!” e poi via verso nuove avventure, fino a giungere dove….volentieri la/lo avremmo mandato (se non fosse per l’elevata professionalità e l’intrinseca classe di questa scrivente redazione scientifica! 🙂 ).
Dai toni avreste già dovuto intuire la grande differenza con l’altro sito – networkmuseum.com – che si interessa maggiormente della componente professionale ed istituzionale dei musei, come sostengono i nostri noiosissimi colleghi dell’altra redazione, che si ostinano a definirsi redattori di “pubblicazione scientifica”.
Oltre allo stile ondivago tra serio e faceto, la peculiarità di Network Museum People risiede proprio nell’ultimo termine: PEOPLE, gente, persone, insomma, VOI, come NOI! (direbbe il grande Lucio Dalla)
Seriamente: abbiamo capito in questi sedici anni di Network Museum che se veramente volevamo comprendere il fenomeno della propagazione culturale attraverso il sistema museale, dovevamo considerare con pari impegno ed entusiasmo i destinatari dello stesso, quello che chiamiamo erroneamente pubblico, ma che per noi costituisce la vera essenza di un museo, la vera fonte di ispirazione: l’umanità che affolla le strade di tutti i giorni, con i suoi drammi, i suoi entusiasmi, i suoi dubbi e…se stessa. Ecce Museum! Il resto potrebbe essere confuso con moltissime cose, non ultimo un insano e stupido feticismo indirizzato a cose vecchie, utilizzate per decine di scopi che con le stesse nulla hanno a che spartire. Pensate, a tal proposito su cui torneremo presto, ad un oggetto esposto in una teca museale: siamo certi che il solo atto di esporlo in modo così “asettico” non ne cambi l’originale espressione, il motivo della sua realizzazione o non diventi “altro” in funzione di diverse fruizioni?
Lo abbiamo voluto proprio così, questo sito: gemello di suo fratello Network Museum, anche dal punto di vista grafico, ma, come tutti i concepiti all’unisono, differenti per particolari ed uniti per tutta la vita.
Sono uguali anche per la maggior parte delle sezioni tematiche, in termini tipografico-editoriali le vecchie “rubriche”. Perché? Perché è il momento della dialettica espositiva, della condivisione critica, dell’esposizione realmente scientifica, del pensare assieme, del confronto libero e della divulgazione culturale onesta. È tempo di accettare, pur considerando e rispettando le varie specializzazioni e professioni, critiche, analisi, proposte, esigenze e prospettive, soprattutto quando si tratta di soldi pubblici. Un esempio per chiarire. Durante una pomposa presentazione, un artista, o meglio il curatore di riferimento – perché certi artisti parlano solo con la propria arte – sosteneva di rappresentare su di un oggetto, espressione della sua inarrivabile arte, l’esatta rappresentazione dei fenomeni naturali di quella serata d’estate. Tutto il percorso di visita era orfano di didascalie e di spiegazioni, volutamente omesse per obbligare i visitatori ad una estatica contemplazione dell’atto creativo. Bene: avanza tra gli astanti e si presenta al curatore ed all’artista un collega specializzato in scienze naturali, che dopo aver osservato l’opera ed avere attivato l’applicazione specialistica del suo telefono, fa notare con grande garbo, che quanto asserito sui fenomeni naturali citati non fosse per nulla esatto. Oltre a come si configuri il reato di truffa (far pagare un biglietto sostenendo di far vedere una cosa al posto di un’altra non è né cosa corretta né legale), abbiamo imparato da questo siparietto che:
– la gente non è sempre una informe massa di decerebrati ignoranti
– essere umili visitatori non significa non essere in grado di esercitare attitudini critiche
– essere istituzioni non significa avere il permesso di considerarsi al di sopra della legge
– il tempo della supina prostrazione al “lei non sa chi sono io” è terminato da un po’
– l’umiltà permette di ascoltare e di rendersi conto che ciò che piace tanto a tua mamma forse non è per nulla utile all’umanità, ma solo
al tuo ed al suo egoismo
– ogni volta che qualcosa procura divisione ed alza barriere può essere tutto, ma certo non ispirazione positiva per tutti e quindi non può essere espressione museale (intesa etimologicamente come opportunità di ispirazione, di conoscenza, di apprendimento e di evoluzione).
Si, sembra uguale all’altro: ora chiediti il perché!
Benvenuti su Network Museum People: dove la cultura è di tutti, per tutti e con tutti!
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…Oltre allo stile ondivago tra serio e faceto, la peculiarità di Network Museum People risiede proprio nell’ultimo termine: PEOPLE, gente, persone, insomma, VOI, come NOI! (direbbe il grande Lucio Dalla)…
Coordinate di questa pagina, fonti, collegamenti ed approfondimenti.
Titolo: “Ma è uguale all’altro!”
Sezione: “Dalla redazione scientifica”
Autore: Network Museum People
Ospite: –
Codice: INMNET2406111743MAN/A1
Ultimo aggiornamento: 21/06/2024
Pubblicazione in rete: 1a stagione, 22/06/2024
Proprietà intellettuale: INFOGESTIONE s.a.s
Fonte contenuti: Network Museum People
Fonte immagine: fruizione gratuita su rete internet
Fonte video e contenuti multimediali: –
Collegamenti per approfondimenti inerenti al tema: https://www.networkmuseum.com