La seconda copertina, quella di fine estate, è dedicata al tema dell’intelligenza museale. Come per il sito gemello, rivolto agli operatori museali, anche Network Museum People, realizzato per i fruitori dei musei, si prepara ad affrontare, sino a tutto il prossimo anno, l’argomento della percezione dell’intelligenza e delle intelligenze in ogni loro forma derivanti dall’offerta museale.
“La coperta è gelata e l’estate è finita”: così recita un verso di “Buonanotte fiorellino”, brano di Francesco De Gregori. Così desidero aprire questa seconda copertina di Network Museum People, il cui titolo ho tratto da un altro brano presente nello stesso album (una volta si diceva LP) della canzone precedentemente citata e riportante lo stesso titolo: Rimmel.
“E qualcosa rimane…”, di ogni giorno, di ogni mese, di ogni estate, la stagione, forse, più raccontata, più attesa e più salutata a malincuore. D’estate succede tutto ciò che non accade durante le altre stagioni: ci si accorge, nel bene e nel male delle nostre età, si respira vita, ci si inebria di tutto, soprattutto se la giovinezza ci fa l’occhiolino. Ci si innamora e ci si dispera per un amore già terminato, ancora tiepido come la sabbia all’imbrunire, che non tornerà più, se non nei ricordi di vecchio, nelle pause tra dolori nuovi ed angosce, che rinnovandosi più pressanti, diventano palpabili.
In modo più prosaico, per ragione d’azienda e perché debbo portare a casa la cena, quel “qualcosa” deve pure rimanere anche all’uscita di quel o, mi auguro, di quei musei, che, cari venticinque lettori di manzoniana eredità, spero abbiate visitato.
Stiamo impegnando, attraverso le pagine di Network Museum, i nostri colleghi del comparto museale su di un tema particolarmente importante: cos’è l’intelligenza, esiste una intelligenza museale, come deve essere un museo intelligente?
Come l’altra faccia della stessa medaglia, come un fratello gemello, come lo zucchero per il caffè anche Network Museum People non può certo esimersi dal coinvolgere in questa ricerca anche voi visitatori ed appassionati di cultura e di musei: la componente più importante del sistema museale, coloro per i quali tutto ciò che è gelosamente custodito è stato, per secoli e secoli, realizzato e trasmesso. Pertanto rivolgo lo stesso quesito alla nostra affezionata platea: esiste una intelligenza museale, cosa percepite al termine di un soggiorno, di una visita presso un museo, cosa provate, come vi sentite, cosa avete portato via con voi e cosa avete lasciato nelle sale espositive, come siete entrati e come pensavate di uscirne?
Capisco che detto così il tutto possa essere, se non ostico, un poco inusuale, strambo. Pensare così tanto per una deviazione quasi obbligata per non prendere in testa tutto il temporale e far passare il tempo forse vi sembrerà eccessivo. Ma questo è lo spirito di Network Museum People. Permettetemi di chiarire. Ho citato il termine intelligenza. Mi piace pensare questa caratteristiche utilizzando tre suggestioni. La prima è tratta dall’etimologia latina del termine: l’intus legere, ovvero, il leggere, il vedere in profondità nei significati, nei concetti, negli accadimenti. La seconda mi piace pensarla, con falsa etimologia, come un “intra legere”, il leggere tra le cose, tra le righe, magari creando ciò che tra le righe non c’è ancora. La terza, ancora meno etimologica della precedente, la penso come l'”inter legare”, ovvero il collegare le cose per trovare significati presenti, ma latenti, non perfettamente espressi, forieri di prospettive e creatività nuove. Lasciatemi, pertanto, riformulare il quesito, l’enunciato del tema, con nuovi termini, derivanti dall’excursus etimologico di poco sopra. Sentite al termine di una visita museale la tensione all’approfondimento, l’occasione di collegare quanto visto a ricordi o situazioni della vostra vita, avvertite una propensione a cercare altro a quanto visto collegato o a promuovere attività in tal senso? Cosa riverbera in voi, che umore vi provoca? Ecco, in soldoni, un esempio di percezione del fenomeno, dell’intelligenza.
Come per l’altra faccia dedicata agli addetti ai lavori, anche noi affronteremo il tema dell’intelligenza museale e delle sue varie sfaccettature fino a tutto il prossimo anno, agendo attraverso vari aspetti del tema, osservandolo da varie prospettive ed angolazioni, per giungere alle vostre!
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“E qualcosa rimane,
fra le pagine chiare e le pagine scure,
e cancello il tuo nome dalla mia facciata
e confondo i miei alibi e le tue ragioni,
i miei alibi e le tue ragioni.
Chi mi ha fatto le carte
mi ha chiamato vincente,
ma uno zingaro è un trucco.
E un futuro invadente, fossi stato un pò più giovane,
l’avrei distrutto con la fantasia,
l’avrei stracciato con la fantasia“.
Coordinate di questa pagina, fonti, collegamenti ed approfondimenti.
Titolo: “E qualcosa rimane”
Sezione: “La copertina”
Autore: Gian Stefano Mandrino
Ospite: –
Codice: INMNETP2408300841MAN/A1
Ultimo aggiornamento: 30/08/2024
Pubblicazione in rete: 1a stagione, 30/08/2024
Proprietà intellettuale: INFOGESTIONE s.a.s
Fonte contenuti: Network Museum People
Fonte immagine: https://wallhere.com/it/wallpaper/624046
Fonte video e contenuti multimediali: –
Collegamenti per approfondimenti inerenti al tema: https://www.networkmuseum.com